26 Giugno 2016. Il caldo torrido è arrivato da appena un paio di giorni in Italia, ma fortunatamente oggi si è alzato un tiepido vento che asciuga la pelle umida di sudore. Nel quieto e deserto paradiso in cui mi trovo momentaneamente, lo stridio delle cicale non riesce a mascherare il rumore della sfilata di auto che a cadenza ritmata, giunge al cospetto dell'unica dimora presente nelle vicinanze.
Una dopo l'altra, con rispettoso silenzio arrivano dinnanzi al nostro cancello e fanno manovra, per risalire qualche decina di metri ed accostare sulla strada sterrata, di fronte all'ingresso della casa. Non riesco a vedere le persone che ne escono, ma le sento camminare con altrettanto silenzio e sparire nel giardino dei vicini, poi dentro la casa, poi più niente. 10 minuti al massimo. 15 i più temerari e poi di nuovo i passi dalla casa al giardino, all'auto e poi il motore li riporta via.
Una coppia di tedeschi di mezz'età, senza figli, senza chiasso, senza storia.
Arrivati qualche anno fa, quattro, forse cinque, hanno comprato e, con minuziosa cura, ristrutturato la casa qui a fianco, si vocifera ci sia all'interno anche una piccola chiesetta.
Non si sono portati nulla della Germania, mai nessun parente, rari amici. All'inizio c'era un cane, evidentemente ora morto. Due gatti forse. Ma forse autoctoni. Una vita nuova da trascorrere isolati dal mondo, in un paradiso che ora gli apparteneva, con vicini saltuari ed immersi nella natura.
Il posto perfetto per la vecchiaia.
Lei dev'essere verso la fine di un cancro al cervello, lui l'accudisce.
Per questo le auto. Vengono a visitarla, a trovarla per un'ultimo saluto, per curiosare, per vedere cosa vuol dire essere vicino alla fine. E scongiurarla per se stessi.
Pensa che stronza la vita: a 60 anni molli tutto e tutti, vendi quello che hai, cambi nazione, cambi vita. Compri una casa, la sistemi, ti mantieni in forma facendo sport, lunghe passeggiate, mangiando sano, tagliando il prato, aiutando i muratori, rifacendo il tetto, il giardino, i muri, tutto. Finalmente finisci, te la godi due anni la nuova casa, da solo, senza nessun altro, senza legami, senza passato e senza storia.
E ti viene un cancro del cazzo.
Le cicale continuano a fare un gran casino, il vento soffia e noi facciamo anche la grigiata.
Ma si sente che sta arrivando. Questione di ore, pochi giorni.