lunedì 22 settembre 2014

Mai abbassare la guardia

Io ci stavo bene a casa mia. Beh, a casa dei miei. Con i miei.
E invece mi sono detta che ormai era ora di fare un passo in avanti, di smettere di avere sempre paura delle persone e di cominciare finalmente a considerare l'eventualita' di tornare ad avere fiducia in qualcuno. Del resto dopo sei anni uno si fa una vaga idea se di una persona si puo' fidare o meno, no? Cazzo, mica si tratta di sei mesi. E invece SBAM!
"Brutta cogliona, cosa hai abbassato a fare la guardia?".
"Chi e'? Chi sei?".
"Come chi sono, razza di idiota. Sono la tua autostima".
"Ah, perche', ci sei anche?".
"Si, imbecille. C'ero. Ora mi ti sei giocata come ad una mano a bestia. Hai puntato troppo e hai perso troppo. Io ti avevo detto di non fidarti, ma tu invece hai fatto di testa tua <<perche' cicci' e cocco', ho bisogno di fidarmi di nuovo di qualcuno, in fondo questo e' a posto>> e adesso non solo sei al punto di partenza, ma sei anche nuda come un verme! Arrangiati, ti avevo detto di non fidarti di nessuno, ora sono affari tuoi".
"Ma io adesso come faccio?".
"... ... ...".
Si perche' bene o male e' questa la conversazione che ho nella mia testa tra me e me.
Esistono persone che dicono di avere poca autostima, poca fiducia nel prossimo e verso se stesse, ma che tutto sommato si comportano in modo tale da stare bene e sbattersene in generale un po' di tutto e tutti.
Esiste poi quella categoria di persone che non sbandiera ai quattro venti le proprie debolezze, ma che in effetti conduce un'esistenza faticosa, all'insegna del pessimismo, della negativita', della sfiducia e della paura. Il piu' delle volte non credo che nascano cosi'...come dire, sfigate. E' che ci diventano per una serie di motivi e cause concatenate che le portano inevitabilmente a patire il vivere. Poi 'sti sfigati incontrano qualcuno. Eh, per forza. Prima o poi la incontrano l' agognata "anima gemella". Ma soffrono. Soffrono perche' hanno paura. Perche' non si fidano. Perche' non credono in se stessi. Perche' sono stati tante volte feriti, abusati, violentati, mangiati, picchiati, derubati, sporcati, spogliati, disprezzati. Fino a quando decidono che e' giunta l'ora di riemergere, perche' ormai sono "grandi" e sicuramente alla prossima inculata avranno le spalle abbastanza larghe da farsi scivolare tutto e ricominciare da capo. E invece succede di nuovo. Ferite, abusi, violenze, morsi, percosse, scippi, sporcizia, denudamenti, disprezzamenti. Un deja vu. E si sentono mancare la terra sotto ai piedi, perche' si rendono conto tutto d'un tratto che le spalle non ce le hanno affatto larghe. Che sono di nuovo da soli a soffrire e rimuginare, aspettando semplicemente che quella tenia cominci a divorarli da dentro, sperando solo di scomparire il piu' velocemente possibile.

Poi arriva l'incertezza. Perche' quando svanisce l'effetto del trauma iniziale ci si prova razionalmente a domandare se in parte non sia tutto dovuto alle proprie ataviche problematiche. Ma resta un'incertezza. E se non vuoi buttare via tutto, con l'incertezza ci devi convivere. E decidi che vale la pena di stare li a tormentarti per chissa' quanti altri mesi o anni, cercando con fatica di ricominciare tutto dall'inizio e pregando di non essere di nuovo inculato. O di non esserlo mai stato.